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Brigadiere Milia “incapace di intendere e volere”: la nuova perizia conferma la patologia mentale nell’omicidio del Comandante Furceri

La nuova consulenza richiesta dalla Procura Militare di Verona riguardante Antonio Milia, il brigadiere che nell’ottobre 2022 uccise a colpi di pistola il Comandante Doriano Furceri all’interno della caserma dei Carabinieri di Asso, ha confermato che egli era “incapace di intendere e di volere” al momento dei fatti.

Milia era stato assolto in primo grado “per mancanza di imputabilità, cioè per essere stato completamente privo della capacità di intendere e volere quando commise l’atto”. Tuttavia, la Procura Militare di Verona aveva presentato ricorso contro tale sentenza, richiedendo la nomina di un nuovo collegio peritale.

Il Tribunale Militare d’Appello di Roma ha accolto la richiesta e, nei mesi scorsi, tre esperti hanno condotto una nuova perizia che ha confermato la patologia di Milia – un disturbo delirante persecutorio – e l’influenza determinante che questa ha avuto sull’assenza della sua capacità di intendere e volere.

L’udienza, durata quasi cinque ore, si è svolta martedì scorso a Roma. È stato poi deciso di rinviare al 17 dicembre per le conclusioni definitive e la sentenza.

Nel frattempo, continuano le indagini sulla psichiatra dell’Infermeria Presidiaria e sui tre medici della Commissione Medica Ospedaliera che avevano autorizzato il reintegro lavorativo di Milia. Il procedimento è affidato alla Procura di Como.