Durante l’ultima seduta del Consiglio comunale di Erba, è stata proposta una votazione per dedicare un momento di omaggio all’attivista politico statunitense Charlie Kirk. Tuttavia, i gruppi di opposizione hanno deciso di non partecipare al minuto di silenzio e non si sono alzati in piedi, suscitando critiche da parte delle forze di maggioranza.
Eugenio Zoffili, capogruppo della Lega, ha avanzato la richiesta di un minuto di silenzio in ricordo dell’uccisione di Kirk. La scelta delle opposizioni di astenersi dalla commemorazione ha sollevato critiche, in particolare da parte dei giovani della Lega. Il consigliere Massimiliano Redaelli ha definito l’atteggiamento delle minoranze «vergognoso», ironizzando sul fatto che per loro Kirk sarebbe solo un «morto di serie B», liquidato come un «fascista» o come qualcuno che se l’è cercata.
Marco Malinverno, coordinatore della Lega Giovani di Erba, ha espresso delusione per il comportamento dei rappresentanti istituzionali dell’opposizione, sottolineando come questi dovrebbero mostrare tolleranza e civiltà. Malinverno ha criticato la presunta chiusura della sinistra locale al confronto e ha affermato la volontà di seguire l’esempio di Charlie Kirk, portando il suo messaggio nelle scuole per promuovere la libera espressione delle idee.
Anche Paolo Muttoni, coordinatore provinciale della Lega Giovani Cumasch, ha manifestato amarezza, definendo Kirk un martire della libertà ucciso in modo violento e simbolico. Secondo Muttoni, un minuto di silenzio sarebbe stato un gesto minimo di rispetto per una persona che ha fatto della libertà di parola il proprio scopo, mentre ha esortato la sinistra di Erba a riflettere sull’offesa arrecata con la loro presa di posizione.
Dall’altra parte, l’opposizione ha motivato la decisione di astenersi sottolineando che dedicare un minuto di silenzio a Kirk risulterebbe fuori luogo e poco coerente con le consuetudini del Consiglio comunale. Michele Spagnuolo di Erba Civica ha ricordato che normalmente si osservano momenti di silenzio per vittime locali, persone note dello Stato o parenti di amministratori, ma non per casi esterni o di natura politica. Giovanna Marelli, sempre di Erba Civica, ha aggiunto che tutte le vite hanno lo stesso valore e che dividere gli omaggi in base alle vittime rischia di trasformare questi momenti in scena politica, qualcosa che lei contrasta fermamente.