Ieri la Corte d’Appello di Milano ha leggermente diminuito la pena inflitta a Said Cherrah, 27enne di origine marocchina residente a Broni (Pavia), già detenuto per gravi violenze ai danni della sua ex compagna. La condanna relativa all’aggressione con l’acido avvenuta a Erba il 21 novembre 2023 è stata ridotta da 11 anni a 9 anni e 9 mesi di reclusione.
Il caso aveva già suscitato forte attenzione durante il processo di primo grado davanti al Tribunale collegiale di Como. In udienza, il 9 gennaio 2024, Cherrah, dopo essere stato allontanato dall’aula per il suo comportamento agitato, aveva minacciato pubblicamente la sua ex e il suo avvocato: “Se ti prendo ti ammazzo appena ti becco, tanto prima o poi esco”.
L’aggressione con l’acido non era però l’unico episodio violento. Il 9 dicembre 2023, mentre era agli arresti domiciliari, Cherrah aveva ottenuto un permesso per incontrare la giovane e, nel parcheggio di un centro commerciale in via Prealpi a Giussano (Monza e Brianza, al confine con Como), l’aveva colpita con una coltellata alla schiena, provocandole ferite gravi. La 24enne di Erba era stata soccorsa in codice rosso e portata in ospedale al San Gerardo di Monza. Per questo episodio, il Tribunale di Monza lo ha condannato in primo grado a 10 anni di carcere per tentato omicidio.
Se la sentenza di Monza verrà confermata nei successivi gradi di giudizio, Cherrah dovrà scontare una pena complessiva di 19 anni e 9 mesi di reclusione. Tuttavia, sebbene il totale delle condanne si avvicini ai 20 anni, il meccanismo del cumulo giuridico previsto dal codice penale farà sì che la pena effettiva sia inferiore: in pratica, il giovane marocchino potrebbe rimanere in carcere per circa 15 anni, salvo eventuali riduzioni per buona condotta o nuovi sviluppi nelle procedure ancora in corso.