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“Mario Venditti si dimette dal Casinò di Campione d’Italia: indagato per corruzione nell’inchiesta sul caso Garlasco”

Mario Venditti, ex procuratore capo di Pavia ora in pensione, ha deciso di dimettersi dalle cariche di presidente e consigliere d’amministrazione del Casinò di Campione d’Italia. Questa decisione arriva mentre la Procura di Brescia lo sta indagando per corruzione in atti giudiziari, in un’inchiesta collegata al caso Garlasco.

La società che gestisce il casinò, informata in via informale, ha sottolineato che l’istituzione non ha alcun coinvolgimento nelle accuse, rimarcando che fino a oggi Venditti ha svolto con onestà e professionalità le sue funzioni. Nel frattempo, il suo avvocato, Domenico Aiello, sta predisponendo un ricorso al Tribunale del Riesame per contestare le perquisizioni e il sequestro effettuati la settimana scorsa.

Secondo quanto riferito su Today.it, l’ex magistrato avrebbe percepito una somma tra i 20 e i 30 mila euro per agevolare Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi, la cui posizione era stata archiviata più volte ma che ora è nuovamente indagato per omicidio. Venditti nega ogni accusa, affermando la propria innocenza.

Le ispezioni eseguite venerdì scorso, riportate anche dal Tg1, mirano a verificare se i familiari di Sempio abbiano corrisposto denaro per ottenere l’archiviazione del caso riguardante Andrea nel 2017. I sospetti nascono da intercettazioni precedenti e da una annotazione su un taccuino, datata febbraio 2016 e attribuita in via provvisoria a Giuseppe Sempio, padre di Andrea, che recita “Venditti/gip archivia x 20-30 euro”.

L’avvocato di Andrea Sempio, Massimo Lovati, ha tuttavia sottolineato che tali appunti richiedono prima una verifica calligrafica per confermarne la genuinità.

Nel decreto di perquisizione, firmato dalla pm Claudia Moregola e dal procuratore Francesco Prete, è citata anche un’intercettazione ambientale del 9 febbraio 2017, poco prima di un interrogatorio, in cui Giuseppe Sempio comunica al figlio che le domande erano già note, suggerendo una possibile fuga di notizie.

In totale, le perquisizioni hanno coinvolto nove persone, tra cui Venditti, Andrea Sempio, i genitori Giuseppe Sempio e Daniela Ferrari, altri familiari e due ex carabinieri ora in pensione. Le autorità hanno sequestrato dispositivi elettronici e documenti e avviato controlli sui movimenti bancari della famiglia.

Le indagini finanziarie hanno rilevato operazioni insolite tra la fine del 2016 e l’estate del 2017: assegni per oltre 40 mila euro emessi dalle zie paterne di Andrea, prelievi in contanti per circa 35 mila euro e altri versamenti a parenti che avrebbero immediatamente incassato le somme. Questi movimenti, secondo gli inquirenti, non corrispondono alle normali abitudini economiche del nucleo familiare.