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«Orrore nella comunità di Cantù: operatore socio-sanitario arrestato per molestie e violenze su tre ospiti»

Durante una singola notte, all’interno di una comunità per persone con disabilità di Cantù, si sarebbero verificate presunte violenze e molestie da parte di un operatore socio-sanitario di 38 anni, ora detenuto in carcere. Secondo l’accusa, tra la sera del 30 e la notte del 31 agosto, l’uomo avrebbe molestato tre ospiti della struttura, rispettivamente di 20, 29 e 48 anni. Gli episodi, ravvicinati, includerebbero baci improvvisi, richieste di prestazioni sessuali, minacce, palpeggiamenti e atti di autoerotismo di fronte a una delle donne. In un caso, l’operatore avrebbe mostrato un video pornografico dal proprio cellulare prima di passare a contatti fisici. Tutto sarebbe iniziato quando la paziente più giovane ha chiesto di fumare una sigaretta: l’operatore l’avrebbe accompagnata all’uscita, baciandola improvvisamente. Da quel momento le molestie si sarebbero susseguite fino alle prime ore del mattino, coinvolgendo progressivamente le altre due donne.

L’uomo in passato si sarebbe già reso protagonista di apprezzamenti e commenti inappropriati rivolti sia alle pazienti che alle colleghe, arrivando addirittura, secondo alcune ricostruzioni, a fare gesti fisici come un bacio sul collo a un’educatrice. Una delle ospiti ha riferito che, la notte in questione, l’operatore sembrava ubriaco, condizione che, secondo l’accusa, potrebbe aver contribuito alla perdita dei freni inibitori.

La direzione della comunità ha dichiarato di aver reagito prontamente: il giorno dopo la prima segnalazione il tutore è stato informato, la giovane vittima è stata portata in ospedale per accertamenti e sono stati avvisati i familiari degli altri ospiti. Gli operatori, riscontrando comportamenti anomali, hanno attivato le procedure interne e coinvolto le autorità, collaborando fin dall’inizio con le forze dell’ordine.

Le testimonianze raccolte sono state ritenute credibili e coerenti dagli inquirenti. Le indagini, dirette dalla Procura di Como e svolte dai carabinieri di Cantù, hanno portato alla richiesta di custodia cautelare in carcere, che il giudice ha concesso disponendo l’arresto dell’operatore.