Durante la fiera delle economie solidali “Isola che c’è” a Villa Guardia, Cgil, Cisl e Uil si sono riunite per discutere di sicurezza sul lavoro. L’evento ha rappresentato un momento di confronto con lavoratrici, lavoratori e cittadini, volto a evidenziare l’urgenza di migliorare le condizioni di tutela nei luoghi di lavoro. Nei primi sette mesi del 2025, nella provincia di Como si sono registrati sei decessi sul lavoro, rispetto ai due del 2024, a testimonianza di quanto sia ancora necessario intervenire per prevenire queste tragedie. Anche le malattie professionali, spesso definite “killer silenziosi”, mostrano un aumento: solo a luglio 2025 sono state 20 le denunce presentate, mentre da gennaio a luglio sono state 108, in crescita rispetto alle 77 dello stesso periodo del 2024.
L’Isola che c’è, ormai da vent’anni, rappresenta una comunità proiettata verso il futuro, promuovendo valori come sostenibilità e solidarietà e favorendo stili di vita basati su produzioni e consumi equi e rispettosi delle persone.
Sandro Estelli, segretario generale della Cgil di Como, ha sottolineato che la sicurezza sul lavoro deve essere una priorità condivisa tra Stato, imprese e sindacati, affermando che la protezione della persona e del lavoro deve essere fondamentale poiché ogni vita persa rappresenta una sconfitta collettiva. Ha rimarcato l’importanza di investimenti concreti, prevenzione, formazione efficace e controlli rigorosi, rifiutando che il profitto possa avere la precedenza sulla vita umana, e ribadendo che salute e sicurezza rappresentano l’investimento più rilevante che una comunità possa fare.
Daniele Magon, segretario generale della Cisl dei Laghi, ha ricordato come l’obiettivo sia quello di instaurare un sistema lavorativo che garantisca salari dignitosi, ambienti di lavoro sani e procedure di sicurezza efficaci a tutela della salute dei lavoratori. Ha evidenziato la gravità degli incidenti quotidiani, che provocano infortuni ogni tre minuti in Italia, spesso con conseguenze irreversibili per la vita dei lavoratori e delle loro famiglie. Per questo ha ribadito la necessità di reagire potenziando la formazione e la vigilanza costante, e di costruire una cultura della sicurezza anche nella comunità e nelle scuole, per un futuro più consapevole.
Dario Esposito, coordinatore della Uil Lario, ha affermato che la sicurezza sul lavoro riflette il rispetto che una comunità riserva ai propri lavoratori. Ha evidenziato che senza risorse adeguate ogni normativa rischia di non essere applicata realmente, e ha posto l’accento sull’urgenza di rafforzare gli organici degli enti ispettivi. Ha inoltre ricordato che i contratti collettivi nazionali firmati da Cgil, Cisl e Uil rappresentano il fulcro della battaglia per garantire salari dignitosi, diritti fondamentali, formazione e sicurezza integrate in ogni attività lavorativa. Ha infine evidenziato che dietro ogni incidente ci sono vite e famiglie che meritano protezione reale e costante, e che non si può parlare di tutela in un contesto normativo italiano che, a diciassette anni dall’entrata in vigore del Testo Unico sulla sicurezza, è ancora privo dei decreti attuativi indispensabili.